Peter Boom

Quest'anno Peter non verrà al Pride

Il cardinale delle bombe alla crema nel film Habemus Papam è morto il 26 maggio 2011 per un infarto.

I cardinali sono figure potenti della Chiesa, ma non sono immortali, come non lo sono gli attori che li interpretano, che in compenso rimangono sulla pellicola per gli anni a venire.


Peter Boom, attore, cantante, artista, scrittore, filosofo, attivista gay, pioniere del movimento omosessuale italiano ed europeo, ci ha lasciato, regalandoci la sua ultima grande interpretazione di bonario e rubicondo alto prelato nell'intenso film di Moretti.

Era olandese, Peter, ma viveva in Italia dal 1956 e qui, ventenne, aveva intrapreso la carriera artistica.

Ha collaborato con Ennio Morricone e Stelvio Cipriani come vocalist per le colonne sonore di tanti film, soprattutto western.

Come attore cinematografico ha recitato con Sofia Loren, Burt Lancaster, Nino Manfredi, Roberto Benigni, Massimo Troisi e tanti altri.

Nel 1972 incise la prima canzone italiana che parla apertamente di una coppia gay, "Lui ama lui" (il brano del lato B si intitolava "Fuori"), un 45 giri registrato da una piccola casa discografica, la Sonic. I due brani furono cantati una sola volta perché il titolare dello studio di registrazione temeva l'irruzione delle forze dell'ordine. E infatti i guai arrivarono: il disco, ancora senza copertina, fu sequestrato perché aveva l'etichetta "Ciao 2001", stesso nome di una nota rivista musicale, che bloccò l'uscita del 45 giri per non compromettere il buon nome del giornale. La carriera di Boom subì una battuta di arresto.

In un'intervista di qualche anno fa, concessa a Pasquale Quaranta, Boom ha raccontato come cominciò il suo impegno da attivista del movimento omosessuale partecipando alle prime riunioni del "Fuori!".

Prese parte anche alla prima manifestazione gay, il 5 e 6 aprile 1972, tenutasi a Sanremo, per contestare un Congresso di sessuologia che sosteneva che gli omosessuali erano malati e che dovevano essere curati.

La polizia schedò tutti i manifestanti, tra i quali c'era anche Mario Mieli, e la protesta sembrava prendere una brutta piega. Ma la sera trovarono uno dei sessuologi, cattolicissimo, che si era appartato con un bel ragazzo sulla spiaggia. L'episodio cambiò le sorti della manifestazione e ad Angelo Pezzana del Fuori! fu consentito di fare un intervento davanti all'assemblea dei sessuologi.

Da molti anni Peter Boom viveva a Bagnaia vicino Viterbo ed era molto amato dai suoi concittadini, come ha testimoniato al funerale laico Francesco, che ha detto:

"Ho conosciuto Peter 30 anni fa, una conoscenza casuale. Per alcuni anni siamo stati amici, buoni amici. Poi non più. Peter era diventato una persona di casa, un parente, un maestro di vita".

Un altro amico invece ha letto un brano scritto da Peter: "La dottrina del disprezzo" che riporto per intero:


Sono nero, giallo, bruno, meticcio, bianco albino.
Sono un ebreo, sono vecchio, malato, bambino.
Sono arabo, sono nato nel Sud, di un'altra religione,
di nessuna religione.

Sono omosessuale, cieco e amo la natura.
Non so chi è mio padre, mia madre forse puttana.
Sono donna, sono povero, sono paria e handicappato.
La mia sedia a rotelle è questa società.

Sono un indiano, e sono meno di te e son strano, diverso.
La mia squadra di calcio non è la tua. Peccato.
Porto i capelli fuori moda e vestiti rattoppati.
Sono un animale, una pianta e rispetto la natura.
Sono tutto questo, sono la maggioranza!
E poi sono razzista, ma solo con i razzisti!

Martedì a Viterbo si terrà un concerto, una festa per commemorarlo in allegria.

Non dimenticheremo Peter Boom, non possiamo, non dobbiamo, poiché la memoria storica è importante per costruire il presente e progettare il futuro.

Grazie all'impegno di figure come la sua, nel nostro Paese oggi è presente il movimento per il riconoscimento dei diritti ancora negati alle persone lgbtiq.

Questo movimento sarà in piazza a Roma sabato 11 giugno per l'Europride.


Ciao Peter, grazie.

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autoretitologenereanno
Mino CaudanaItalia nudasaggio1973