recensione diGiulio Maria Corbelli
Il sesso è semplice: basta pensarci!
Basta stronzate! Occorre chiarezza: essere gay o etero è un fatto che riguarda solo l’oggetto del desiderio, mentre sentirsi uomo o donna ha a che fare con l’identità di genere. Cose come l’analità o, per dirla con termine da Bar Sport, la “passività” rientrano poi nei vari comportamenti. Vi sembra ovvio? Poveri illusi… Non sapete forse quante mistificazioni e fraintendimenti ci sono ancora sul sesso, e sull’omosessualità in particolare. Equivoci che, con un’operazione semplice, precisa, logica di ordine e chiarimento sulle questioni della sessualità (ci si chiede solo come mai nessuno ci abbia pensato prima) prova a fugare Piergiorgio Paterlini, di cui ora la Zelig Editore ripubblica il Manuale di educazione sessuale per gay ed etero – Io Tarzan, tu Jane (180 pagine, 11,40 euro).
La mente acuta e sgombra di pregiudizi di Paterlini, già autore anche del best-seller gay Ragazzi che amano ragazzi, riesce in queste pagine a smontare con il rigore della logica e della realtà dei fatti, montagne di pregiudizi e di false credenze. Un esempio?
All’origine dell’avversione ossessiva che certi etero hanno verso i gay, non sta tanto un odio verso una minoranza che rappresenta un’eccezione, quanto nel terrore che un uomo che accettando l’analità (quindi, secondo loro, la sottomissione) che compete alle donne, nega la superiorità del maschio. E se come spiegazione vi sembra semplicistica, provate a dare un’occhiata alle decine di esempi contenuti nel libro.
Il Manuale di educazione sessuale per gay ed etero – Io Tarzan, tu Jane è stato pubblicato la prima volta nel 1995: restò nelle librerie per un anno, poi diventò introvabile. Fino ad oggi, quando viene ripubblicato esattamente nella stessa versione di otto anni fa: ma – sappiatelo – purtroppo il libro non è affatto datato. I pregiudizi che esistevano allora, ancora condizionano, in maniera più o meno consapevole, l’atteggiamento di molti verso la sessualità. E poi, forse che dal ’95 a oggi c’è stato qualcun altro che abbia cercato di parlare di sesso senza relegare l’omosessualità in un capitolo a parte, ma integrandola perfettamente in tutte le pagine del libro? Forse che esistono decine di opere che si rivolgono a un pubblico inesperto, magari anche giovane, utilizzando un linguaggio semplice e accessibile, ma senza rinunciare a toccare argomenti anche complessi come la pedofilia, il travestitismo, il transessualismo, e persino l’incesto e lo stupro? Eh no, di questo manuale ce n’era ancora tanto bisogno.
D’altra parte, anche lo stesso autore ci confessa che il motivo per cui ha deciso di scrivere questo manuale è perché "è il tipo di libro che avrei voluto trovare in libreria e non ho mai trovato. È la mia piccola battaglia – ammette Paterlini – dire le cose in questo modo e affrontare la sessualità in quest’ottica credo che sia l’atteggiamento più utile per portare avanti la battaglia sulla sessualità gay e di tutti". Il punto forte dell’opera è di non utilizzare una concezione ideologica nell’affrontare i temi trattati: "Ho analizzato i punti di vista di tutti e, quando è stato il caso, li ho smontati utilizzando solo la logica e l’esperienza, dimostrando che certe convinzioni contengono in se stesse delle contraddizioni".
Ad aiutare Paterlini in questa azione è stata anche la sua grande esperienza a contatti con i giovanissimi: anche grazie al successo di Ragazzi che amano ragazzi, ha incontrato tantissimi studenti nelle scuole, ha ricevuto tante («più di mille») lettere da adolescenti gay e non, tutte occasioni che gli hanno permesso di conoscere da vicino i dubbi e i pregiudizi che si annidano nella mente delle persone sin dalla loro più giovane età. E per loro, come per tutti coloro che vorranno cimentarsi nella lettura di questo Manuale, il commento più comune che c’è, è: “Cazzo, come ho fatto a non pensarci prima?”