Eccentrico testo autobiografico di un anomalo personaggio, che nel 1951 fu tra i fondatori dell'Icse (International committee for sexual equality, l'antenata dell'Ilga).

Vi si racconta degli anni trascorsi dall'autore in Tailandia nell'immediato dopoguerra, fornendo abbondanti particolari sull'iniziazione alle dottrine esoteriche di cui Del Boca fu accanito cultore.

Fra le righe e nelle fotografie di ragazzi nudi si percepisce che ci fu "qualcosa di più", che però l'autore non racconta qui, ma che si ritrova sotto forma di "finzione" nel romanzo La lunga notte di Singapore.

Quest'opera non ha interesse per la storia dell'omosessualità in quanto tale, ma ne ha per capire la personalità dell'eccentrico, e coraggioso, autore, uno dei pionieri del movimento di liberazione omosessuale in Italia.

Ho intervistato Bernardino Del Boca nel mio libro: La pagina strappata, Gruppo Abele, Torino 1987, pp. 79-97.