recensione di Stefano Bolognini
L'impossibile normalità - Il conformista
Questo romanzo racconta la triste vicenda di Marcello, un omosessuale che vive nel periodo fascista, alla perenne ricerca di normalità.
Marcello già a tredici anni è sadico e sembra segnato da un destino tragico.
Per strada incontra un autista (un mostro, cinico, sudato e "bavoso") che gli chiede di intrattenere rapporti sessuali. Marcello rifiuta e uccide l'uomo con un colpo di pistola.
Omicidio e omosessualità fanno di Marcello "il conformista" per antonomasia, cioè quell'individuo che agirà solo in nome e per conto della normalità.
Marcello si sposerà con una donna borghese e normale, avrà una figlia comune e lavorerà come collaboratore per la polizia fascista, "i normali" dell'epoca.
Durante la collaborazione sarà anche complice dell'omicidio di un professore universitario e il livello di cinismo raggiunto non gli farà avvertire alcun pentimento.
La "Normalità" per Marcello significa ormai non avere idee quasi su niente:
"... Questa convinzione gli era venuta dal nulla, come è da credersi che venga alla gente ignorante e comune; dall'aria, insomma, come s'intende quando si dice che un'idea è nell'aria".
Ma il colpo di scena nelle pagine finali è sorprendente: Marcello incontrerà l'autista che credeva di avere ammazzato, e realizzerà di aver vissuto invano.
La penna di Moravia (che nel 1968 firmerà un appello a favore della scarcerazione e di Braibanti) si accanisce sull'omosessualità.
Due figure di omosessuali spiccano per la loro negatività. Il primo è un gay alla perenne ricerca di ragazzini e il secondo, fascista convinto, è privo di emozioni e sentimenti e teso verso una normalità impossibile.
Anche con le lesbiche Moravia non è tenero, e in particolare le descrive come viziose, maschili e ammalate di sesso.
Geniale resta però, ne Il conformista, l'idea dell'impossibilità della normalità che è sviscerata con abilità attraverso le esperienze di Marcello.
Ne è magistrale testimonianza la moglie dello stesso che dietro a una patina di perbenismo nasconde esperienze al limite, come rapporti sessuali impòstile dallo zio in giovane età, l'accettazione delle avances di una lesbica e la perfetta conoscenza dell'intimità di Marcello mai messa in discussione. Il ruolo sociale di moglie normale glielo avrebbe impedito...
Da questo romanzo, l'omonimo film di Bernardo Bertolucci.