recensione diMarco Colombo
Il sesso degli angeli
Il libro parte da dove si era concluso l’antecedente La lama sottile: Lyra, rapita dalla perfida strega – nonché sua madre – Marisa Coulter e Will rimasto solo, con in mano la famigerata Lama in grado di aprire varchi fra i mondi. Il ragazzo viene rintracciato da due angeli che si professano protettori del Portatore, in quanto l’arma sarebbe in grado di sconfiggere Metatron, l’usurpatore dei cieli.
Gli angeli permettono all’autore di introdurre un’ulteriore maniera per opporsi all’Autorità. Ogni personaggio della vicenda, infatti, esprime in modo diverso il proprio rifiuto dell’ordine prestabilito e di qualsivoglia autorità in nome del libero arbitrio:
- i genitori di Lyra rifuggono sia le potenze celesti sia terrene in nome dei propri ideali fino a diventare due ricercati del Magisterum, una sorta di Santa Inquisizione, e a sfidare Dio stesso;
- Lyra e Will, due semplici ragazzi appartenenti a due mondi diversi, sono però accomunati da un grande desiderio di rivalsa nei confronti dei propri genitori, colpevoli di averli trascurati; la loro avventura li porterà a superare il trauma infantile, a perdonarli e infine ad amarli;
- Mary Malone è una scienziata e, in quanto donna, lotta costantemente contro lo scetticismo generale dei suoi colleghi uomini;
- altri ancora, come Iorek Byrnison e Serafina Pekkala, rispettivamente un orso corazzato e una strega, sono dei lupi solitari, vivono ai margini della propria razza;
- Balthamos e Baruch, i due angeli sopraggiunti, sono colpevoli di tradimento nei confronti della propria specie.
I due angeli, rispetto agli altri, hanno però una particolarità: la loro rivoluzione non interviene solo a livello diegetico, ma riguarda anche quello archetipico: i due si rivelano amanti, rifiutando la canonica immagine dell’angelo asessuato e dei rapporti prettamente eterosessuali vigenti in romanzi fantasy con ragazzini come protagonisti (e rivolti a un pubblico di ragazzini).
Fin dalla loro comparsa si chiamano “compagni” – e fin qui la natura della loro relazione potrebbe essere semplicemente amicale – ma poi, quando nel corso del capitolo si devono separare, Will riesce a vederli in tutto e per tutto (essendo angeli di grado inferiore, sebbene udibili, non sono visibili all’occhio umano se non secondo determinate condizioni di luce). È a questo punto che Will li descrive entrambi come dotati di fattezze maschili. Nella scena in cui i due si ricongiungono il loro amore viene palesato, e ancora una volta sono gli occhi e le sensazioni di Will a renderci conto del loro amore: “i due angeli si abbracciavano e Will, fissando le fiamme, capiva quanto grande fosse il loro affetto reciproco. Più che affetto: si amavano con passione (…) [Baruch] guardava Balthamos come se fosse la fonte di ogni conoscenza e gioia. Will si scoprì ammaliato dalle due creature e commosso dal loro amore” (p. 661).
La coppia si separa un’ultima volta a seguito di un attacco di Metatron: i due sopravvivono ma Baruch muore poco dopo a causa delle ferite riportate, pronunciando per l’ultima volta il nome dell’amato. Balthamos sente dentro al proprio cuore che il compagno è morto ma promette di portare a termine il proprio compito, cioè di proteggere Will. Balthamos, però, non è più lo stesso: incapace di elaborare il lutto, col procedere della trama parla e si fa vedere sempre meno dal ragazzo, fino a scomparire del tutto. Riappare verso la fine per difendere Lyra da un killer assoldato dal Magisterum per ucciderla: il combattimento finisce con lui vincitore, ma ormai evanescente, tanto che si dissolve nell’aria felice di ricongiungersi nella Polvere, di raggiungere Baruch.
Pullman non si limita a una frase per descrivere la loro relazione: in più di una occasione le due creature celesti non lasciano spazio a incertezze o dubbi e il tutto è rivelato con una tale semplicità e tenerezza, oltretutto in presenza di un ragazzino, da lasciare piacevolmente sorpresi.
Nel 2005 il romanzo ha vinto il Premio Astrid Lindgren Memorial, considerato il Nobel della letteratura per ragazzi. Nel 2007 c’è stata una bella e abbastanza fedele trasposizione cinematografica del primo romanzo La bussola d’oro, a seguito della quale è partita un’intensa campagna di boicottaggio da parte di gruppi religiosi statunitensi che contestavano al film la trasmissione di sentimenti anti-clericali e l’induzione all’ateismo. Nonostante il successo al botteghino, i sequel precedentemente programmati sono stati cancellati a seguito della crisi economica del 2008, o almeno così è stato comunicato.