Raccolta di lettere (con testo inglese a fronte) scritte da un Henry James ormai attempato al giovane scultore danese Hendrik Christian Andersen (il quale, a giudicare dalle fotografie che lo ritraggono, doveva essere un tipo nordico molto freddo e slavato) per cui lo scrittore americano nutriva una forte passione amorosa. Ora, la passionalità non è proprio la caratteristica principale dello stile di James, e la lettura di queste missive cavillose e dolciastre non è un'esperienza trascinante: esse rimangono più che altro interessanti dal punto di vista storico, non solo per i biografi di James, ma anche per gli storici della lingua e del costume. La difficoltà del lettore moderno è infatti anzitutto linguistica: quelle che a noi appaiono espressioni di voluttà fisica erano allora formule dello stile epistolare che non indicavano necessariamente il desiderio carnale, e questo, d'altro canto, è sempre sottaciuto, circuito, sublimato, rappresentato in cifra e in enigma.