recensione diDaniele Cenci
Verbum dei et verbum gay
Spenta la roboante cagnara 'binciuciosan', seguita alle starnazzanti lagne delle oche giulive del Vaticano per un delitto/delirio di lesa maestà (due nubi incazzate nere avevan guastato la gita fuori porta di un favoloso Camauro), è ora di qualche amara risata.
Uscito in edizione ridotta nel 1999, e ritirato per noie giudiziarie, il libro propone dieci racconti sull'omosessualità tra il clero cattolico, vissuta tra repressione e coazione a ripetere, tra ipocrisia e nevrosi.
In "La Vera Vocazione di Monsignor Marzio", un filibustiere in abito talare, abituato a comprarsi l'amore di giovani stalloni, viene sbugiardato con le sue stesse armi; nello spassoso "Il Tormento e l'Estasi di Don Matteo", un parroco accetta di travestirsi da santa... pur di esser fiocinato da un idraulico da urlo in sacrestia!