recensione diDaniele Cenci
Mio fratello e suo fratello
Un'indagine serrata che vede la tenera curiosità di un ragazzino annullare l'irrimediabile distanza della morte, riannodando il filo interrotto col fratello Paul scomparso tragicamente.
Nel tentativo di colmare quell'assenza - tra sogni e instancabili interrogazioni dei genitori e degli amici (tra tutti spicca il conturbante Daniel) -, Jonas, intrappolato nella balena delle verità nascoste, inizia una personale caccia al tesoro dell'affetto fraterno: quello di Paul che non ha mai conosciuto, e quello (da qui il titolo) nutrito dal fratello verso Petr, segreto compagno d'amore e cultore de "Il piccolo principe" (a Praga, come nella Roma di Petronio, gli amanti si chiamano "fratelli").
Il poliedrico scrittore svedese ci narra una duplice iniziazione alla vita con un commovente montaggio di diari e lettere, fino al finale a sorpresa che, svelando l'assurdità della morte di Paul, farà incontrare Jonas col redivivo Petr.
Il romanzo segna l'esordio di un nuovo editore e della sua collana "Antinoo" dedicata a capolavori misconosciuti della narrativa a tematica gay.