recensione diGiulio Maria Corbelli
Alla scoperta del fratello scomparso
Jonas è il secondo figlio di una normalissima famiglia della provincia svedese ma il suo fratello più grande, Paul, è morto, all'età di 15 anni, 17 mesi prima della sua nascita. Jonas lo conosce solo attraverso la fotografia appoggiata sopra il televisore, ma questo non gli impedisce di coltivare con lui un rapporto intenso, quasi intimo. Così, quando Jonas raggiunge l'età in cui è morto Paul, la relazione tra i due fratelli comincia a chiedere di più. Ci sono tante cose da capire: chi era Paul, chi erano i suoi amici, cosa lo rendeva felice o triste? Per trovare qualche risposta Jonas deve affrontare la reticenza dei suoi genitori, il dolore che ricordare provoca in essi e in Daniel, l'amico di famiglia gay che aveva stretto con Paul una amicizia particolarmente intensa. Ma Jonas non si scoraggia; forte dei pochi indizi che madre, padre e amico gli forniscono, comincia a ricostruire il ritratto del fratello scomparso.
"Mio fratello e suo fratello" è una sorta di particolarissimo giallo, in cui ad ogni mistero svelato se ne aggiunge sempre uno nuovo e in cui la soluzione finale non porta a risolvere tutti gli enigmi ma aiuta a vivere più serenamente una realtà dura da accettare: si parla di morte, ma anche di amore omosessuale, di attrazione fisica e di passioni giovanili. Anche grazie alla scorrevole traduzione dallo svedese di Simona Colombo, in controluce all'intreccio si avverte il carattere nordico, in cui anche gli eventi e i sentimenti più travolgenti vengono vissuti con sobrietà e distacco. Il tutto reso con un linguaggio semplice, adatto alla giovane età del protagonista, ma avvincente e chiaro. Un bel libro che sa parlare della scoperta della diversità in maniera nuova e intima.