recensione diDaniele Cenci
Quello che c'è tra di noi
Sergio Rotino riunisce venti autori per ritrarre le tante incarnazioni dell'eros gay e lesbico.
Ne "L'amico di Almudena" di Demarchi un romanziere non riesce a intuire al primo incontro che Marco, dagli occhi "più limpidi di certi laghi di montagna ove si specchia il cielo", lo desidera; Ragonesi in "Noumeno/Playback" incrocia le voci di Sara, del suo ex Christoph, bisessuale, e di Matteo che se ne innamora; Luigi La Rosa nella struggente "Cometa dei segreti" disvela il cuore dei ragazzi: Giacomo confida al fratellino disabile Michael la sua intima amicizia con Alex, la "geografia accaldata" dei loro corpi stretti nel desiderio. Ne "L'occasione" di Eliselle, una donna conquista col mascarpone la sua compagna Lucrezia, senza la quale si sentirebbe come "un post-it senza colla disperso nel vento". Dadati in "Non c'è niente che non va" mette in scena la tenera complicità di due ragazzi e del loro coming out coi genitori. In "L'amore è una piuma" di De Rose un uomo, dopo aver ascoltato commosso l'anziano Gilles narrare della perdita del suo giovane Bob, decide di restare a vivere con lui. In "Pollice verde" di Casadei Turroni il protagonista affabula su una sorta di Spoon River calabrese mentre assiste il fidanzato Andrej in coma; nell'intenso "La gravità dei corpi" di Vanessa Picciarelli un uomo elabora il lutto per la perdita del compagno insieme ad un amante di lui; infine, in "Nel mezzo della linea" di Bartolucci un bisessuale propone al suo partner di formare una nuova famiglia insieme alla sua compagna.