Biografia
Gorath, di professione infermiere, venne denunciato, all'età di ventisei anni al proprio "amante geloso" ed arrestato in base al paragrafo 175 del codice penale tedesco che considerava l'omosessualità un "atto innaturarle". Gorath venne imprigionato nel campo di concentramento di Neuengamme, nei pressi di Amburgo, dove fu obbligato ad indossare il triangolo rosa, simbolo utilizzato all'interno dei campi nazisti per identificare gli omosessuali.
A causa della propria specializzazione infermieristica, Gorath venne trasferito a lavorare presso l'ospedale di un sottocampo di Neuengamme dal quale venne però trasferito ad Auschwitz come punizione, quando si rifiutò di diminuire la razione di pane giornaliera ai pazienti polacchi. Ad Auschwitz, Gorath ricevette il triangolo rosso che lo identificava come prigioniero politico e questo gli permise di scampare alle brutalità imposte sia dai kapò che dagli altri internati a coloro che venivano identificati come gay.
A seguito della rapida avanzata delle truppe sovietiche verso Auschwitz, nel gennaio 1945, Gorath venne trasferito presso il campo di Mauthausen dal quale venne definitivamente liberato dagli alleati nel maggio 1945.
Nel 1947 Gorath venne ulteriormente perseguito a causa del paragrafo 175, ancora in vigore nella Germania Ovest fino al 1994, e a causa del suo comportamento "criminale" ebbe difficoltà a trovare un lavoro. Le sue richieste di supporto finanziario - comunemente corrisposte ai sopravvissuti dei campi di sterminio - vennero accolte solo nel 1989. Gorath è morto, all'età di 91 anni, nel 2003.
Karl Gorath è stato uno dei cinque gay che si prestarono a riportare le proprie memorie nel documentario Paragraph 175 sulle persecuzioni contro gli omosessuali durante il periodo nazista. Il film prodotto da Jeffrey Friedman e Rob Epstein si avvale della voce narrante di Rupert Everett.