recensione di Giulio Maria Corbelli
Di gay possono scrivere anche gli etero...
Si corre quasi il rischio di abituarcisi, a queste antologie di racconti gay che Mondadori ogni anno pubblica con la cura di Daniele Scalise. Ma dimenticarle sarebbe davvero un peccato perché questo terzo volume raccoglie storie ben scritte, divertenti o intriganti, che conquistano rapidamente il lettore. La sfida che Scalise lancia con Men on Men 3 è quella di far scrivere racconti gay anche ad autori non omosessuali. E se non ci fossero le preziosissime presentazioni-interviste con cui il curatore ci presenta gli autori a rivelarci l’orientamento sessuale di qualcuno di loro, faticheremmo non poco a riconoscere i “pericolosi infiltrati”.
A parte il gioco legato alla biografia degli autori, il terzo Men on Men tiene alta la qualità della scrittura: undici firme per quindici racconti, più – come già accadde per le precedenti edizioni – un testo “storico” che evidenzia come di omosessualità si sia sempre scritto (questa volta è toccato a Marsilio Ficino, definito da Scalise “il padre di tutte le velate”). Uno sguardo agli autori: Andrea Bergamini si cimenta in un racconto poliziesco, Angelo Pezzana in una affascinante Lettera da Istanbul, Andrea Mancinelli scruta nei rapporti di coppia con due racconti molto ben scritti, Paolo Pedote riferisce di un singolare incontro alla Scala, e poi l’autore di Perduti in un vagare adriatico Michele Gabbanelli e Fabio Bo, critico cinematografico (?) alle prese con uno straordinario incontro in una sauna di Monaco. Ma ci sono anche Giuseppe Casa, che segue le commoventi vicende di un adolescente fuggito da Pomezia e approdato a Roma, e Graziano Stanziani con due racconti carichi di intimità. Infine Sciltian Gastaldi, trentenne autore di uno spassoso e intrigante racconto su una coppia gay con due figli che viene a vivere in Italia.