recensione diVincenzo Patanè
Una giornata particolare
E' un magnifico film sul fascismo visto dalla porta di servizio, quella dei diversi, che riflette malinconicamente, in maniera sommessa e senza alzare la voce, ma con eleganza e tatto, su una società che allora era all'apogeo della sua espressione. La voce che troneggia in ogni angolo dell'immane caseggiato, contrapposta alla fotografia seppiata e smorta, sottolinea lo stridente contrasto tra la tronfia esaltazione del regime e la giornata grigia di chi è messo ogni giorno a tacere e non può esprimersi con libertà.
I due protagonisti - ancora una volta la coppia Loren/Mastroianni, spogliata da ogni erotismo e a loro agio in un tono dimesso - per quanto diversi, sono accomunati dal medesimo destino e sono, nello stesso tempo, simboli e persone vere. Gabriele, gentile e riservato pur nella sua angoscia esistenziale, non può vivere apertamente la sua omosessualità - osteggiata perché contrasta con l'idea di virilità che il fascismo esige - che gli ha fatto perdere il posto ed lo ha destinato al confino. Antonietta è una donna che al regime fascista, da lei ingenuamente adorato, serve solo per la maternità, mentre ogni altra sua ambizione è duramente frustrata; abituata ormai a vivere con un uomo grossolano, ma "virile", la sua piatta vita è solcata da un'oppressione che le lacera il cuore, ma che lei crede connaturato nelle donne.
Il loro primo approccio è negativo: Antonietta rimane sconcertata nel vedere quell'uomo garbato e premuroso ma del tutto diverso da quello esaltato dal regime e che, oltretutto, si dichiara antifascista, mentre Gabriele trova insopportabili la sua venerazione nei confronti di chi la costringe a servire in silenzio. Ma poi riescono ad intendersi, trovando un punto d'incontro nell'affetto e nella solidarietà. La giornata che vivono è particolare per tutti e due, anche se, come dice Gabriele, non cambierà nulla: lui continuerà a desiderare (invano) gli uomini ed andrà al confino, mentre lei continuerà ad essere maltrattata dal marito (anche se al ritorno dalla parata non gli si concederà). Ma entrambi hanno trovato, almeno una volta, quella tenerezza da sempre invano desiderata.