recensione di Mauro Fratta
I've a Feeling We're Not in Kansas Anymore
Dopo aver letto il bellissimo Buddies mi ero ripromesso di affrontare altri libri di Ethan Mordden; ma, rinvia oggi, rinvia domani, sono passati nel frattempo due o tre anni. Credevo inoltre che Buddies, in quanto raccolta eponima, fosse il primo del “ciclo dei Buddies”, che comprende cinque libri di racconti gay: apprendo invece che il primo è questo, e leggendolo ne ho avuta conferma, perché soltanto alcune delle storie hanno come protagonisti il narratore e i suoi amici sempre ricorrenti Dennis Savage, Little Kiwi (con cane Bauhaus) e Carlo: la prima è un incontro del narratore con un’attempata drag queen che riferisce della New York “di una volta”, mentre l’ultima, tutta in terza persona, per tono e tematiche appare sostanzialmente slegata dal ciclo, sebbene sia anch’essa a tematica gay e si ambienti a Fire Island; ed è anche il racconto più debole del libro. Rispetto a Buddies ho trovato a volte meno coinvolgenti e anche meno ironiche e brillanti le vicende e le trovate messe in campo da Mordden; il linguaggio invece è sempre scoppiettante, e in fondo rimane la cosa più piacevole del libro. Spero che vada meglio con gli altri del ciclo: me ne rimangono ancora tre.