recensione diGiovanni Dall'Orto
Elogio olimpico - Lo sport come scusa del desiderio per il giovane maschio
Antologia di poesie sportive curata in occasione delle Olimpiadi di Roma (1960).
Col pretesto di cantare l'atleta, più di un poeta omosessuale esprime senza remore la propria ammirazione per la bellezza del giovane maschio. È il caso di Aldo Palazzeschi, ("Scherzo sportivo", p. 102), Umberto Saba ("Cinque poesie per il gioco del calcio", p.112) , Sandro Penna ("Due poesie," p. 112), Filippo De Pisis ("Rughe in volto giovanile", p. 118) o di Gian Piero Bona stesso ("Canto per l'italiano Arrigo Menicocci", p. 142).
Anche fra le poesie antiche sono inframmezzati alcuni testi a carattere omosessuale: alle pp. 39 (anonimo ellenistico), 67-69 (Antonfrancesco Grazzini, "Canto di giucolatori di palla al maglio", del 1559), 72-73 (Giovanbattista dell'Ottonaio, "Canto di giucolatori di schiena", del 1559).
Senza essere "omosessuale", è un libro fortemente omoerotico, e vista la data in cui fu pubblicato, va detto che si spinge fino al limite massimo di quello che la società dell'epoca poteva tollerare.
Onore alla scaltrezza e al coraggio pionieristico di Bona.