recensione diPatrizia Colosio
Lesbica è bello
Potremmo parafrasare il titolo I love my life con "lesbica è bello".
L'espressione, apparentemente banale, è in realtà la battuta finale della giovane Ichiko, lesbica diciottenne, alle prese con i dubbi connessi alla ricerca di sé e della propria identità.
La voce narrante di Ichiko ci accompagna in questo viaggio a ritroso - i manga giapponesi si leggono infatti al contrario - tra storie e personaggi in bilico tra realtà e finzione; sullo sfondo una famiglia "arcobaleno" con chiaroscuri non sempre facili da affrontare ma atti a stimolare riflessioni mai scontate e banali sulle relazioni d'amore, di qualsiasi natura esse siano.
Ichiko sta con Eri, di tre anni più vecchia, una relazione ricca di desiderio e di curiosità di sé e del mondo e soprattutto di sé in relazione al mondo.
Insieme le due ragazze porteranno avanti il loro percorso su quella specie di scala a pioli che tutte abbiamo percorso, gradino per gradino, prima di poterci dire serenamente "lesbiche".
E' divertente trovare, come in una specie di prontuario lesbico, battute e osservazioni che a ciascuna di noi sono sembrate uniche e originali.
Afferma infatti Ichiko:
"Finora ho creduto che Eri, la persona che amo, fosse una ragazza solo per caso, ma a pensarci bene non è così. Non è assolutamente così. Cioè... Eri non è un ragazzo e se lo fosse non sarebbe Eri."
Ed Eri da parte sua parlando delle relazioni con i ragazzi:
"Pensavo fossero problemi di affinità e speravo nel successivo, ma alla fine non stavo assolutamente bene con nessun ragazzo. [...] quando andavo a letto con gli uomini c'era qualcosa di sbagliato, qualcosa di innaturale."
I dialoghi sono freschi e frizzanti, la grafica, nitida e leggera, riesce a rendere anche le numerose scene di sesso con naturalezza e sobrietà.
Da leggere e regalare senza limiti di età, tenero e stimolante insieme, come aveva anticipato Susanna Scrivo nell'interessante saggio sulle nipotine di Lady Oscar.