recensione diMauro Giori
La notte dei lunghi coltelli
Romanzetto storico ambientato tra il 24 e il 30 giugno 1934, cioè durante gli ultimi giorni delle SA, le guardie armate liquidate da Hitler durante la cosiddetta "notte dei lunghi coltelli", e quindi rimpiazzate con le SS.
La Kemski dilapida trecentocinquanta pagine per descrivere le SA come un branco di debosciati perdigiorno che trascorrono il tempo tra persecuzioni razziste e torture, partite a carte, ubriacature al bar, e soprattutto interminabili discussioni - spesso infarcite di volgarità - su ogni banalità possibile (il romanzo è costituito in gran parte da discorsi diretti, e in buona sostanza si può dire che non vi accada quasi nulla).
A completare il quadro abbiamo una disinvolta attività sessuale che dipinge tre delle SA protagoniste (una decina circa in tutto) come omosessuali (ma è curioso notare come l'autrice, per bocca del narratore, indugi con una certa frequenza a sottolineare la bellezza e la procacia dei corpi maschili, nudi o vestiti che siano, e non solo quelli delle SA).
Uno di essi è il Gruppenführer Buntch, capo delle SA di Monaco, dal passato burrascoso. Tra l'altro a un certo punto della sua carriera "cade in disgrazia per la Storia (affari suoi) di un giovane indiano molle, polposo, carezzevole" (p. 46).
Gli altri due sono Minette e Heine. In una scena che rappresenta bene il tono di molte pagine del romanzo, Heine, completamente sbronzo, fa una scenata di gelosia a Minette, vomita sul suo presunto rivale, gli sputa ripetutamente addosso ed è schernito dai compagni camerati.
Luchino Visconti, pur giudicandolo "un romanzaccio [...] privo di qualsiasi valore letterario" - come dichiarò in un'intervista -, tenne presente questo libro per ricreare il clima degli ultimi giorni delle SA nel suo La caduta degli dei, ritenendo comunque "autentica" l'aneddottica presentata dall'autrice. Com'è noto, una delle scene centrali del film di Visconti, girato solo quattro anni dopo l'uscita italiana di questo romanzo (apparso in Francia nel 1962), è proprio la strage delle SA, sorprese dalle SS al risveglio da una nottata orgiastica.