recensione diGiulio Maria Corbelli
Omocaust - La storia gay in poesia
Il Comune di Bagheria, alle porte di Palermo, è l'unico in Italia a prevedere la figura del Consulente del Sindaco per la realtà omosessuale. E nessuno avrebbe potuto ricoprire questo incarico meglio di Piero Montana, colui che nel 1976 fondò il FUORI di Palermo, prima associazione politica degli omosessuali in Sicilia, e che da anni promuove iniziative provocatorie e originali nel suo Centro d’arte e cultura gay.
Omocaust raccoglie tre lunghe composizioni poetiche di Montana: la prima è dedicata alle vittime omosessuali dei lager nazisti, la seconda alla memoria di Alfredo Ormando, il poeta gay nisseno che si dette fuoco in piazza San Pietro il 13 gennaio del 1998, e la terza infine è un canto di dolore per la morte di Pier Paolo Pasolini.
Dalla lettura emerge la profonda dedizione dell'autore alla "causa gay" e la sua diretta partecipazione alle vicende che ne segnano la storia.
Non sempre questi contenuti tuttavia riescono a far dimenticare una forma poetica un po' dura, con versi frantumati e costruzioni prosaiche.