recensione diGiovanni Dall'Orto
Ayakura [2000]. L'amore gay nelle palestre di Roma.
Una storia a fumetti, ambientata a Roma ma ispirata al genere dei fumetti shoonen ai giapponesi, l'erotismo omosessuale creato da donne eterosessuali per donne eterosessuali.
Questo fumetto è stato profondamente "italianizzato" nel carattere (ed anche, in parte, nel tratto del disegno), conservando della formula giapponese solo l'aspetto meno adatto: il senso di lettura rovesciato (dal fondo all'inizio e da destra a sinistra). Un vezzo inutile, che complica inutilmente la lettura perché poi tanto l'italiano si legge comunque da sinistra verso destra...
La vicenda racconta di un giovane romano, moro e alquanto "borgataro" (parla in romanaccio standard), che incontra in palestra un muscoloso svedese biondo (ma vissuto in Giappone). L'attrazione è immediata, però l'italiano non è affatto pronto ad accettarla, e dovrà percorrere un tortuoso slalom emotivo per coronare (e poi coronare ancora, e ri-coronare, e...) il suo desiderio sessuale.
In questo fumetto l'aspetto erotico ha una ruolo rilevante, con molte tavole dedicate a ritrarre la bellezza fisica dei protagonisti, e le loro prodezze erotiche.
L'autrice ha però evitato gli stereotipi del genere: in primo luogo il moro, condannato nei fumetti giapponesi al ruolo di "uke" (passivo) qui rifiuta i rapporti anali, in qualunque ruolo: non è pronto ad accettarne l'idea. In secondo luogo, come mostra già questo tocco psicologico, i personaggi sono stati italianizzati, e il giovanottone romano, come ogni bravo gay italiano, vive in famiglia con la nonna, non ha mai fatto il coming out (anzi, a dire il vero non si è neppure accettato come gay), non ha nessuno con cui parlare dei suoi desideri... business as usual, insomma.
Tutto il contrario il biondo svedese, che sa quel che vuole, e non si fa tante menate...
Un giorno dovremo ringraziare gli shoonen ai per averci ritratto la realtà meno "glamourous" del frocio medio italiano, fatta di velataggine e bugie (a sé e agli altri), per il quale l'omosessualità è solo un Desiderio che irrompe come forza destabilizzatrice, e che pone domande a cui il protagonista non ha - di solito - voglia di trovare risposte. Magari con la scusa di non volersi "definire"...
Il fumetto si conclude lasciando in sospeso la vicenda e promettendo un seguito, che però non mi risulta essere mai stato edito. Peccato.
Utile e intelligente, nelle pagine conclusive, lo scritto d'analisi dei ruoli e degli stereotipi (uke / seme) nei fumetti shoonen ai giapponesi.