recensione diGiovanni Dall'Orto
Inquisiciones peruanas [2007]. Uno schiavo negro sodomita nel 1590.
Isawaki è un letterato peruviano che ha consultato i registri dell'Inquisizione a Lima per una progetto di tesi di dottorato, e che ha deciso di trasformare a poco a poco il materiale dei casi umani più interessanti in racconti, che ha riunito in questo volume.
In realtà non si tratta di vere e proprie novelle, ma di brevi riassunti, in tono discorsivo, del contenuto dei fascicoli manoscritti.
Alle pp. 43-48 una di questi riassunti, "Cuando el que no tiene inga se busca un mandinga. Sobre el pecado nefando en Lima", si basa su un processo del 1590 contro uno schiavo negro, Andrés Cupi.
Andrés era stato denunciato dal suo padrone, il parroco di Malambo (Lima), perché "corrompeva" altri schiavi.
Cupi fu condannato ad essere garrotato (strangolato), ma per vendetta denunciò prima di morire tutti i suoi partner omosessuali, cioè una sfilza impressionante di notabili locali... che comprendeva anche il parroco.
Gli inqusitori - dimostrando una visione molto berlusconiana della morale e della legge - decisero di sospendere questa parte del processo perché, argomentarono, non sarebbe stato buono se il territorio si fosse riempito di pettegolezzi e insinuazioni a carico d'importanti personaggi.
E tanto bastò.
In margine segnalo che l'autore cita a p. 46 una memoria cinquecentesca che egli sostiene contenere la lista dei sodomitas, invertidos, bardaxes, pederastas, livianos del Vicereame del Perù...
Ora, poiché il termine pederastas iniziò ad essere in ampio uso solo nel XVIII secolo, mentre invertito è un conio risalente al 1870, ci si chiede se l'autore abbia davvero per le mani un documento d'eccezionale interesse storico-linguistico, oppure solo un sunto di qualche studioso ottocentesco che lo ha preceduto, e che da lui è stato superficialmente scambiato per antico...
A seconda della risposta che ci si darà, cambierà anche l'attendibilità che si è disposti a concedere a questo autore...